giovedì 24 febbraio 2011
Vrocculi e Cacocciuli 'a pastetta
06:21 | Pubblicato da
Il Panino Tondo
I broccoletti e i carciofi alla pastella, in siciliano rispettivamente“vrocculi e cacuocciuli ‘a pastetta”, vanno ad aggiungersi alla grande ed antica famiglia del mangiare da strada dei palermitani. A proposito delle cimette di broccoletti della ricetta ricordiamo, ancora una volta, che a Palermo quando si parla di broccoli, in realtà si intende il cavolfiore; mentre ciò che comunemente sono i broccoli noi li chiamiamo “sparaceddi” e più precisamente “sparaciddati”.
La ricetta che descriviamo l’abbiamo catalogata come rosticceria e non, come avviene oggi, fra gli antipasti sfiziosi, perché anticamente arricchiva le vetrinette delle friggitorie palermitane assieme a melanzane a quaglia, o a piccoli pesciolini fritti, o ancora alle più famose panelle e cazzilli che, in ogni caso, finivano per essere tutti ingredienti base per imbottire mafalde o piccole pagnotte adatte all’uso. Questa volta vi proponiamo due tipi di pastella; la prima tradizionale con farina, acqua e lievito, mentre la seconda è ricavata usando il lievito naturale. Questa seconda versione, anche se un po’ più laboriosa, vale la pena provarla perché migliora il gusto, la consistenza e l’eventuale conservazione.
Ingredienti:
Un broccolo (cavolfiore)
Carciofi
Succo di un limone.
Per la pastella con lievito di birra:
500 grammi di farina
15 grammi di lievito di birra
Due cucchiaini di zucchero
10 grammi di sale
325 ml di acqua
Per la pastella con lievito naturale:
200 grammi di lievito naturale
600 ml acqua
500 grammi di farina 00
3-4 grammi lievito di birra
Due cucchiaini rasi (da caffè) di zucchero
Olio di semi di arachide per friggere
Procedimento per la pastella con lievito di birra: Mettere in una ciotola il lievito e lo zucchero sciolti in poca acqua tiepida. Unire la farina setacciata e l’acqua rimanente. Lavorare l’impasto energicamente fino ad ottenere un composto liscio omogeneo e abbastanza morbido. Mettere a lievitare in luogo tiepido per circa due ore (il volume deve raddoppiare).
Procedimento per la pastella con lievito naturale: E’ conveniente preparalo la mattina per utilizzarlo la sera. Dopo aver effettuato il rinfresco del lievito naturale già maturo prenderne 200 grammi e depositarlo in una ciotola per circa tre ore, quindi scioglierlo con l’acqua a temperatura ambiente, unire lo zucchero, il lievito di birra e la farina setacciata. Impastare energicamente (noi abbiamo usato la planetaria con l’attrezzo a foglia). Quando l’impasto avrà preso forma aggiungere il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto liscio omogeneo e abbastanza morbido. Mettere a lievitare temperatura ambiente per circa otto ore (il volume deve raddoppiare).
Nel frattempo lavare i broccoli ricavare soltanto le cimette e sbollentarli in acqua salata. Toglierli dal fuoco non appena saranno al dente scolarli bene e metterli da parte. Pulire i carciofi, privarli dalle foglie più dure in modo di lasciare anche la parte tenera del gambo, eliminare la parte superiore con le spine, tagliarli a spicchi, eliminare il fieno ed immergerli in acqua acidulata con il succo del limone. Sciacquarli e sbollentarli in acqua salata. Toglierli dal fuoco non appena saranno al dente, scolarli e metterli da parte.
Non appena la pastella sarà ben lievitata riscaldare abbondante olio (noi abbiamo usato una friggitrice portando il termostato a 170°/180°) e, quando sarà alla giusta temperatura, friggere le cimette di broccolo e di carciofi dopo averli passati nella pastella (un pezzo per volta). Farli friggere fino al raggiungimento della completa doratura.
La ricetta che descriviamo l’abbiamo catalogata come rosticceria e non, come avviene oggi, fra gli antipasti sfiziosi, perché anticamente arricchiva le vetrinette delle friggitorie palermitane assieme a melanzane a quaglia, o a piccoli pesciolini fritti, o ancora alle più famose panelle e cazzilli che, in ogni caso, finivano per essere tutti ingredienti base per imbottire mafalde o piccole pagnotte adatte all’uso. Questa volta vi proponiamo due tipi di pastella; la prima tradizionale con farina, acqua e lievito, mentre la seconda è ricavata usando il lievito naturale. Questa seconda versione, anche se un po’ più laboriosa, vale la pena provarla perché migliora il gusto, la consistenza e l’eventuale conservazione.
Ingredienti:
Un broccolo (cavolfiore)
Carciofi
Succo di un limone.
Per la pastella con lievito di birra:
500 grammi di farina
15 grammi di lievito di birra
Due cucchiaini di zucchero
10 grammi di sale
325 ml di acqua
Per la pastella con lievito naturale:
200 grammi di lievito naturale
600 ml acqua
500 grammi di farina 00
3-4 grammi lievito di birra
Due cucchiaini rasi (da caffè) di zucchero
Olio di semi di arachide per friggere
Procedimento per la pastella con lievito di birra: Mettere in una ciotola il lievito e lo zucchero sciolti in poca acqua tiepida. Unire la farina setacciata e l’acqua rimanente. Lavorare l’impasto energicamente fino ad ottenere un composto liscio omogeneo e abbastanza morbido. Mettere a lievitare in luogo tiepido per circa due ore (il volume deve raddoppiare).
Procedimento per la pastella con lievito naturale: E’ conveniente preparalo la mattina per utilizzarlo la sera. Dopo aver effettuato il rinfresco del lievito naturale già maturo prenderne 200 grammi e depositarlo in una ciotola per circa tre ore, quindi scioglierlo con l’acqua a temperatura ambiente, unire lo zucchero, il lievito di birra e la farina setacciata. Impastare energicamente (noi abbiamo usato la planetaria con l’attrezzo a foglia). Quando l’impasto avrà preso forma aggiungere il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto liscio omogeneo e abbastanza morbido. Mettere a lievitare temperatura ambiente per circa otto ore (il volume deve raddoppiare).
Nel frattempo lavare i broccoli ricavare soltanto le cimette e sbollentarli in acqua salata. Toglierli dal fuoco non appena saranno al dente scolarli bene e metterli da parte. Pulire i carciofi, privarli dalle foglie più dure in modo di lasciare anche la parte tenera del gambo, eliminare la parte superiore con le spine, tagliarli a spicchi, eliminare il fieno ed immergerli in acqua acidulata con il succo del limone. Sciacquarli e sbollentarli in acqua salata. Toglierli dal fuoco non appena saranno al dente, scolarli e metterli da parte.
Non appena la pastella sarà ben lievitata riscaldare abbondante olio (noi abbiamo usato una friggitrice portando il termostato a 170°/180°) e, quando sarà alla giusta temperatura, friggere le cimette di broccolo e di carciofi dopo averli passati nella pastella (un pezzo per volta). Farli friggere fino al raggiungimento della completa doratura.
lunedì 21 febbraio 2011
Pilsner Urquell ...la birra e la sua storia (prima parte)
11:09 | Pubblicato da
Il Panino Tondo
Joseph Groll mise insieme un processo bavarese a bassa fermentazione con i migliori ingredienti locali: un tipo speciale di orzo a due file di chicchi e dalla pula sottile, e il luppolo Saaz, che cresce nella zona, considerato il migliore del mondo.
Combinò questi ingredienti con l’acqua dolce che scorre sotto la fabbrica della città, appena ultimata e molto all’avanguardia, e scoprì un metodo di produzione totalmente nuovo che dava luogo ad una birra pulita, trasparente e dal gusto consistente, mai vista prima: la prima birra dorata al mondo.
Il 5 Ottobre 1842 è dunque una data importante nella storia della birra: la prima cotta di quella che è poi diventata Pilsner Urquell, la prima birra di tipo Pilsner mai prodotta al mondo.
Oggi Pilsner è diventato un termine generico per indicare ogni birra dorata a bassa fermentazione e circa un terzo della birra chiara prodotta nel mondo è venduta come ‘pils’ o ‘pilsner’.
Per questo nel 1898 il nome fu cambiato in Pilsner Urquell, che significa “Pilsner dalla fonte originale”.
Nel 1892, per celebrare il 50° compleanno della birra, il consiglio comunale di Pilsen eresse i magnifici cancelli della fabbrica, un’icona del marchio.
Dal 2008 la “České pivo” (birra ceca) fa parte dell’elenco di prodotti alimentari tutelati dal marchio UE, ottenendo l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per la birra “České pivo”.
Il marchio IGP garantisce che il prodotto è parzialmente o totalmente prodotto in una determinata zona geografica.
Il principio della tutela consiste nel fatto che la birra ceca si distingue per la procedura tecnologica specifica. Questo significa che sul mercato europeo non possono presentarsi prodotti con il nome “české pivo” se non risponderanno ai requisiti delle procedure tecnologiche tradizionali.
Sarà la birra del Panino Tondo
Combinò questi ingredienti con l’acqua dolce che scorre sotto la fabbrica della città, appena ultimata e molto all’avanguardia, e scoprì un metodo di produzione totalmente nuovo che dava luogo ad una birra pulita, trasparente e dal gusto consistente, mai vista prima: la prima birra dorata al mondo.
Il 5 Ottobre 1842 è dunque una data importante nella storia della birra: la prima cotta di quella che è poi diventata Pilsner Urquell, la prima birra di tipo Pilsner mai prodotta al mondo.
Oggi Pilsner è diventato un termine generico per indicare ogni birra dorata a bassa fermentazione e circa un terzo della birra chiara prodotta nel mondo è venduta come ‘pils’ o ‘pilsner’.
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Nel 1892, per celebrare il 50° compleanno della birra, il consiglio comunale di Pilsen eresse i magnifici cancelli della fabbrica, un’icona del marchio.
Dal 2008 la “České pivo” (birra ceca) fa parte dell’elenco di prodotti alimentari tutelati dal marchio UE, ottenendo l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) per la birra “České pivo”.
Il marchio IGP garantisce che il prodotto è parzialmente o totalmente prodotto in una determinata zona geografica.
Il principio della tutela consiste nel fatto che la birra ceca si distingue per la procedura tecnologica specifica. Questo significa che sul mercato europeo non possono presentarsi prodotti con il nome “české pivo” se non risponderanno ai requisiti delle procedure tecnologiche tradizionali.
Sarà la birra del Panino Tondo
domenica 16 gennaio 2011
Polpette di "nunnata"
10:11 | Pubblicato da
Il Panino Tondo
... precisiamo con "nunnata" intendo la neonata, ovvero quei piccoli pescetti ancora allo stato larvale, appena nati, pescati con le reti a starscico; la si può trovare di sarde, di alici, di triglie).... quella che preferisco e che userò per la ricetta è quella di sarde...
Ingredienti per un numero di persone abbastanza golose!!!
1 kg di neonata di sarde
3 uova
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
sale, pepe e limone
Preparazione
In un recipiente, tipo insalatiera, amalgamare le uova, la nunnata, gli spicchi d'aglio finemente tritati, il prezzemolo sminuzzato, sale e pepe. (si dice che si può aggiungere anche del pecorino grattugiato... ma per la verità appesantisce il tutto!)
In una padella fate scaldare l'olio e, con un cucchiaio, versate delle porzioni dell'amalgama precedentemente ottenuto.
Si formeranno subito delle polpette che, appena dorate si porranno su carta assorbente.
Servitele ben calde con una spruzzata (la adoro!) di limone.
![]() |
nunnata |
Ingredienti per un numero di persone abbastanza golose!!!
1 kg di neonata di sarde
3 uova
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
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polpette di nunnata |
Preparazione
In un recipiente, tipo insalatiera, amalgamare le uova, la nunnata, gli spicchi d'aglio finemente tritati, il prezzemolo sminuzzato, sale e pepe. (si dice che si può aggiungere anche del pecorino grattugiato... ma per la verità appesantisce il tutto!)
In una padella fate scaldare l'olio e, con un cucchiaio, versate delle porzioni dell'amalgama precedentemente ottenuto.
Si formeranno subito delle polpette che, appena dorate si porranno su carta assorbente.
Servitele ben calde con una spruzzata (la adoro!) di limone.
martedì 4 gennaio 2011
Impanata che brocculi e a sasizza
12:00 | Pubblicato da
Il Panino Tondo
l' "impanata con broccoli e salsiccia" ... ovvero una focaccia fatta di pasta per pane; simile al calzone ma moto più grande, ripieno degli ingredienti più svariati.
E' un piatto molto tipico nel Siracusano, ma diffuso in tutto il resto della Sicilia.
Ingredienti per 4 persone (se la pasta è sufficiente)
1 cavolfiore bianco se piccolo meglio due
200g di tuma fresca (in alternativa formaggio primosale)
3 cipolle dorate medie
300g di salsiccia di maiale
200g di tuma fresca (in alternativa formaggio primosale)
3 cipolle dorate medie
300g di salsiccia di maiale
olive nere snocciolate
peperoncino, olio e sale qb.
peperoncino, olio e sale qb.
per la pasta del pane per il momento ci rifacciamo al nostro panificio di fiducia!!!
![]() |
Impanata broccoli e salsiccia |
Ingredienti per 4 persone (se la pasta è sufficiente)
Lessare il cavolfiore non più di 15 minuti e scolarlo.
In una padella grande soffriggere le cipolle fino a dorarle, aggiungere quindi la salsiccia sbriciolata.
In una padella grande soffriggere le cipolle fino a dorarle, aggiungere quindi la salsiccia sbriciolata.
Quando tutto è ben rosolato aggiungere il cavolfiore spezzettato mescolando il tutto.
Aggiustate di sale e pepe e dividete questo condimento per quante impanate volete fare.
Prendete la pasta del pane e fatela a pezzi rotondi di almeno 250g per uno.
Mettere il condimento e la tuma in metà dell’impanata, aggiungere le olive nere e chiudere l'altra metà girando i bordi con le dita. Mettere in forno caldo a 180 gradi per 20 minuti o poco più.
Un consiglio: dopo che le impanate sono chiuse pungetele con una forchetta
e dopo cotte passateci sopra con un pennello dell'olio gli da colore e morbidezza.
Mettere il condimento e la tuma in metà dell’impanata, aggiungere le olive nere e chiudere l'altra metà girando i bordi con le dita. Mettere in forno caldo a 180 gradi per 20 minuti o poco più.
Un consiglio: dopo che le impanate sono chiuse pungetele con una forchetta
e dopo cotte passateci sopra con un pennello dell'olio gli da colore e morbidezza.
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